Il cablaggio strutturato è una tipologia di progetto e realizzazione degli impianti di telecomunicazione interni agli edifici. Tale metodologia si è resa necessaria a causa della crescente complessità degli impianti telefonici e delle reti LAN.
Progettazione
Per la realizzazione di un cablaggio strutturato ad elevate prestazioni, oltre alla qualità propria dei componenti, è indispensabile garantire una corretta installazione di tutti i componenti: una cattiva installazione può pregiudicare il funzionamento del sistema di cablaggio, riducendo anche in modo rilevante le prestazioni. Si pensi ai connettori e alle prese che saranno sottoposti centinaia se non migliaia di volte di inserimenti e disinserimenti, una errata installazione, pur essendo i connettori di buona qualità, sono la causa principale di guasti e malfunzionamenti nelle reti cablate.
Nell’installazione si devono seguire le procedure e le tecniche previste dal costruttore e si deve sempre effettuare una installazione tale da garantire una facile accessibilità ai contenitori degli elementi per la manutenzione o aggiornamento.
L’identificazione con etichettatura deve essere fatta durante l’installazione in corso, evitare per esempio di installare il cablaggio orizzontale e il distributore di piano per poi passare alla etichettatura dei cavi, in mancanza delle etichette definitive utilizzare etichette temporanee di identificazione.
Gli schermi dei cavi, gli apparati e gli armadi di piano devono essere collegati all’impianto di terra dell’edificio che deve essere realizzato in conformità alle vigenti normative sulla sicurezza degli impianti elettrici.
Gli armadi se possibile devono essere installati in spazi appositi ed devono essere separati dai cavi di energia se presenti.
Le canalizzazioni non dovrebbero essere collocate negli spazi previsti per i parafulmini, pozzi degli ascensori, vicino a fonti di calore, di umidità o vibrazione. Le canalizzazioni se costruite con componenti modulari, come sempre avviene in pratica, e devono utilizzare curve preformate per formare il cambio di direzione.
Canaline, condotti o tubi devono terminare in spazi (scatole di derivazione) sufficientemente ampi da permettere la posa dei cavi senza curvarli troppo (non si devono realizzare curve il cui raggio interno sia inferiore a 6 volte o 10 volte per diametri superiore ai 50 mm, il diametro interno del tubo).
I cavi non devono essere sottoposti a raggi di curvatura troppo accentuati. La forza massima di tiro dei cavi, durante la fase di posa, non deve superare i valori forniti dal costruttore. Lo spazio utilizzabile all’interno di una canalizzazione deve essere il doppio di quello necessario per alloggiare la quantità iniziale dei cavi.
Quali tipologie di cavo utilizzare?
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